Pochi chilometri ad ovest di Trevignano, lungo la strada per Bracciano, si incontra il minuscolo centro di Vicarello, che nel suo nome ricorda il romano Vicus Aurelii. Il borgo sorge sulle rovine di una grandiosa villa romana risalente all’epoca di Domiziano. Nel 1367, il complesso fu distrutto e la proprietà passò agli Anguillara, che vi costruirono un proprio Casale, in seguito utilizzato dagli Orsini come casino di caccia. È probabile che l’antico insediamento corrisponda a quello attuale delle “Terme Apollinari”, presso cui sono stati infatti ritrovati importanti reperti archeologici e consistenti tracce di strutture murarie.
Il borgo sorge sulle rovine di una grandiosa villa romana risalente all’epoca di DomizianoUna sorgente fornisce acqua ipertermale, a 48°, bicarbonato-solfato-alcalino-terrosa, un tempo utilizzata per fanghi e areosol per la cura di reumatismi e artrosi. Presso la sorgente termale furono rinvenute monete, piatti ed oggetti votivi di vario genere, tra cui quattro piccole coppe cilindriche sulle quali era inciso l’itinerario tra ROMA e CADICE, l’antica GADES romana. Tali reperti, ora custoditi presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo (piano interrato) a Roma, rappresentano una delle più importanti fonti topografiche antiche. L’area delle Terme romane era dedicata ad Apollo. L’intera area termale, attiva fino agli anni ’70, è oggi in disuso.
Nei pressi del borgo è possibile vedere un bel tratto affiorante dell’antico acquedotto di Traiano, fatto realizzare dall’imperatore del V secolo d.C. per fare fronte alle crescenti esigenze idriche della capitale. Nell’area sono presenti anche alcune tombe etrusche. Lo scenario incontaminato della natura circostante è stato sfruttato innumerevoli volte, soprattutto negli anni ’60 come set cinematografico per la produzione in esterni di film spaghetti-western.
Foto: cortesia Andrea Franciosi